Il gettito della lotta all’evasione con gli alert raddoppia, o poco ci manca. «Stiamo ancora ultimando i conteggi ma dalle lettere di compliance inviate nel 2016 abbiamo incassato oltre 400 milioni di euro». Lo ha sottolineato il direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, a margine del convegno «La collaborazione tra Fisco e contribuente» organizzato ieri a Roma da Istituto per il governo societario (Igs) e Luiss business school.
Come ha ricordato la Orlandi, lo scorso anno i primi alert inviati ai contribuenti che non avevano versato l’Iva pur avendo presentato la dichiarazione o non avevano presentato il 730 pur avendo più di una certificazione unica avevano garantito all’Erario 250 milioni. «Non siamo ancora al raddoppio ma siamo certi di aver oltrepassato i 400 milioni di incassi», ha precisato la Orlandi. Tra l’altro, dal totale delle oltre 700mila lettere inviate nel 2016 dal Fisco per anomalie sui redditi 2012 (290mila), anomalie sui fabbricati 2012 (60mila), mancato invio della dichiarazione dei redditi 2016 (156mila) e della dichiarazione Iva 2016 (60mila), vanno escluse le 160mila lettere spedite ai contribuenti che presentano anomalie sugli studi di settore. Il nuovo corso nei rapporti con i contribuenti, fondato sulle lettere di compliance sembra portare i primi frutti concreti. Ma la Orlandi ha ribadito anche la linea di apertura e di dialogo nei confronti delle associazioni dei commercialisti, sottolineando come ora si attenda anche la posizione del nuovo Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e che comunque l’Agenzia è favorevole ad abolire la comunicazione beni ai soci anche alla luce delle informazioni che arriveranno con le nuove comunicazioni Iva.